“La nuova edilizia sanitaria in Campania tra innovazione e umanizzazione”: confermata la sinergia sempre più forte tra professione ingegneristica e sanità. Promettenti opportunità occupazionali

Ci sarà sempre più bisogno di ingegneria per la sanità del futuro, anche nella nostra regione. Ingegneri per realizzare nuove strutture,  per gestirle, per manutenerle; per impiantare apparecchiature robotiche ed elettromedicali sempre più avanzate; per realizzare impianti che migliorino la vivibilità e la degenza  nei presìdi; per governare i processi di digitalizzazione amministrativa ormai inarrestabili.

Il concetto è stato ribadito nel seminario sul tema “La nuova edilizia sanitaria in Campania: tra innovazione e umanizzazione”, che si è svolto mercoledì 4 giugno nell’Aula “Leopoldo Massimilla” del Politecnico Federiciano di Piazzale Tecchio.
Il seminario è stato promosso dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli (presieduto da Gennaro Annunziata) con il patrocinio della Regione Campania e dell’Aiop Campania (Associazione dell’ospedalità privata convenzionata). Con il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca sono intervenuti: Marco Salone (dirigente centro di competenza Edilizia Sanitaria di Cassa Depositi e Prestiti), Sergio Crispino (presidente di Aiop Campania), Roberta Santaniello (dirigente settore Edilizia Ospedaliera della Regione Campania), Massimo Bisogno (direttore generale dell’Ufficio Speciale per la Transizione digitale della Regione Campania), Rodolfo Conenna (direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Santobono), Giuseppe Russo (direttore generale della Asl Napoli 3 Sud), Gennaro Sosto (direttore generale della Asl di Salerno), Vincenzo Magnetta (dirigente della Asl di Caserta), Stefano Capolongo (direttore Dipartimento ABC del Politecnico di Milano),  Maurizio Landolfi (coordinatore della Commissione Impianti dell’Ordine degli ingegneri di Napoli).
Il convegno, che ha fatto registrare un’amplissima partecipazione (in calce a questo articolo sono visionabili anche i servizi televisivi realizzati dal TgR Campania e da agenzie videogiornalistiche),  è stato curato per la parte scientifica dall’ingegnera Tina Rusciano, mentre Claudia Colosimo, consigliera dell’Ordine è stata la responsabile organizzativa, moderando parte degli interventi, alternandosi con il presidente Annunziata.
UNO SGUARDO SUL FUTURO
Dagli interventi dei relatori è emersa una esauriente carrellata su quanto sta accadendo e accadrà nei prossimi anni in Campania per dare vita a una sanità che ponga sempre più al centro dell’attenzione il paziente e le sue esigenze, anche in un’ottica di compatibilità ambientale.
Una sanità vicina ai territori e sempre più efficiente ed efficace, grazie anche alla digitalizzazione sempre più spinta che consentirà di implementare telemedicina, chirurgia robotica e telediagnostica, oltre alla possibilità di scambi di informazioni in tempo reale tra le varie strutture sanitarie.

CRITICITA’ NAZIONALI E REGIONALI
Le criticità da superare non mancano, sia a livello regionale che nazionale, a comunciare dalla scarsità di risorse economiche, visto che alla sanità – come ha tenuto a sottolineare Gennaro Annunziata – nel nostro Paese è destinato soltanto il 6,2% del Prodotto interno lordo (PIL), percentuale significamente più bassa rispetto ad altri paesi dell’area UE.

Altro problema che da sempre fa camminare l’Italia con “il freno a mano tirato” – e richiamato da molti dei relatori – è l’eccessiva burocratizzazione delle procedure connessa con il frequente fenomeno della lentezza dei vari uffici preposti per l’avanzamento delle pratiche e aggravata talvolta da localismi e particolarismi che si traducono spesso in un “gioco d’interdizione”.
Ci sono poi le criticità peculiarmente regionali, per citarne solo alcune: densità di popolazione, elevata (e spesso disordinata) urbanizzazione del territorio, fragilità ambientali connesse al rischio sismico e idrogeologico.

SEGNALI DI OTTIMISMO
Tuttavia in questo scenario, come hanno sottolineato sia Vincenzo De Luca che Gennaro Annunziata ci saranno prospettive occupazionali  sempre più importanti sia per i medici che per gli ingegneri, in tutti gli ambiti della professione ingegneristica in particolare per il terzo settore, considerata la sempre più spinta digitalizzazione del comparto sanitario (che peraltro imporrà massicci sforzi e investimenti sul fronte della cybersecurity).
L’obiettivo (e non più un sogno) è creare lavoro qualificato nel territorio campano, per fare in modo che giovani “possano lavorare qui” (e quindi arginare il dramma della “fuga dei cervelli” e anche per ringiovanire i ranghi del personale medico, la cui età media oggi – come ha ricordato lo stesso presidente De Luca – oggi supera i 60 anni.
Ed ecco i passaggi salienti dell’intervento di Vincenzo De Luca, il quale ha parlato a braccio per oltre 40 minuti, rivolgendosi anche ai numerosi studenti presenti in sala.

PNRR: ACCELERATORE DI CAMBIAMENTO
In questo contesto, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), specialmente nella sua Missione 6 dedicata alla salute, funge da motore di cambiamento e ha determinato un’inattesa e imprevedibile accelerazione nei processi innovativi in ambito sanitario, conseguenza dell’emergenza pandemica.

I CONTRIBUTI DEI RELATORI
Ma vediamo, in sintesi, che cosa hanno detto i relatori che hanno animato il seminario.
Roberta Santaniello (dirigente settore Edilizia Ospedaliera della Regione Campania) – Ha introdotto la mattinata di confronto, evidenziando l’attualità del tema in discussione: la realizzazione di nuovi ospedali e l’ammodernamento delle strutture per la cura.
Ascolteremo esperti del settore ed emergerà con chiarezza – ha sottolineato – che costruire un ospedale oggi non significa soltanto realizzare un edificio, ma disegnare un’infrastruttura che risponda a nuove esigenze: sostenibilità ambientale, digitalizzazione, flessibilità degli spazi, integrazione con il territorio e centralità del paziente“.
Le parole chiave – ha ricordato Roberta Santaniello – sono innovazione, sicurezza, efficienza e umanizzazione.
“Sappiamo che la sfida è complessa – ha ribadito – , ma sappiamo anche che un ospedale ben progettato salva più vite, riduce lo stress, migliora la qualità delle cure e valorizza il lavoro degli operatori sanitari“.

Massimo Bisogno (direttore generale dell’Ufficio Speciale per la Transizione digitale della Regione Campania) Ha posto in risalto l’integrazione sempre più spinta tra la professione del medico e dell’ingegnere, anche con l’avvio di percorsi di laurea innovativi che fanno convergere le rispettive aree di competenza.
Le risorse impiegate per il digitale, ha sottolineato, non rappresentano un costo, ma un investimento, aggiungendo: “già oggi, in un qualsiasi presidio ospedaliero, se per un motivo qualunque viene meno l’infrastruttura digitale, le possibilità operative del personale medico e paramedico vengono ridotte al minimo”.
In Campania, la costruzione di nuove strutture sanitarie rappresenta, ha ricordato Bisogno: “un’opportunità storica per integrare fin dalla fase progettuale le tecnologie digitali più all’avanguardia. ​È essenziale implementare il concetto di <Ospedale Intelligente>, ossia una struttura in grado di adattarsi, comunicare, automatizzare e mettere veramente al centro il paziente, combinando efficienza operativa e umanizzazione“.
Un ospedale digitale , ha ribadito Bisogno, non è un ospedale con tecnologia. È un ospedale costruito per evolversi, dialogare e mettere al centro la persona attraverso il digitale”.

Sergio Crispino (presidente di Aiop Campania – associazione che rappresenta l’ospedalità privata) – Ha fatto il punto su che cosa rappresenta oggi l’ospedalità privata nella regione e il ruolo che essa ricopre nell’ambito delle prestazioni  erogate dal Servizio Sanitario Nazionale.
Il personale operante nelle Strutture Ospedaliere/Residenziali Accreditate ammonta complessivamente a 10.060 unità, di cui 2.336 di area medica e 3.505 del profilo infermieristico.
Nel 2024, ha ricordato Crispino, dei circa 5,2 miliardi di euro destinati al Fondo ospedaliero regionale, 747 milioni sono stati destinati al budget della Ospedalità Accreditata. In percentuale, quindi, agli Ospedali Pubblici va l’85,68% delle risorse, e il 14,32% va all’Ospedalità Accreditata.
Tuttavia, secondo i dati illustrati dal presidente di Aiop Campania, in Campania gli ospedali pubblici erogano solo il 70% delle prestazioni, a fronte del 30% fornite dagli ospedali accreditati.

Marco Salone (dirigente centro di competenza Edilizia Sanitaria di Cassa Depositi e Prestiti-CDP)Ha evidenziato il ruolo svolto da Cassa Depositi e Prestiti nel supporto alle Pubbliche amministrazioni, sia sotto il profilo finanziario che tecnico.
La missione per l’adeguamento e il rinnovamento del parco ospedaliero in Campania si presenta particolarmente impegnativa.  Basti pensare al problema dell’adeguamento sismico. Le cifre evidenziate da Salone sono eloquenti: più di 500 nosocomi  in Italia ricadono in zone sismiche 1 e 2 e la Campania ha il non invidiabile primato del maggior numero di Comuni in zone sismiche 1 e 2, inoltre il 55% cento delle strutture ospedaliere della regione è stato realizzato prima del 1980. Oltre al profilo sismico – ha ribadito Salone – occorre adeguare le strutture sotto il profilo energetico, normativo e per fare fronte a mutate esigenze di organizzazione e gestione degli spazi.
Inoltre questi processi di adeguamento devono anche essere inquadrati in un’ottica di flessibilità per fare fronte all’evoluzione sempre più rapida dell’assistenza clinica che quindi potrebbe richiedere veloci mutamenti nell’organizzazione e nella gestione degli spazi.

Rodolfo Conenna (direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale AORN Santobono Pausilipon ) Ha presentato il progetto del nuovo ospedale pediatrico che sarà costruito a Ponticelli. “Un progetto concreto – spiega – dove architettura, design e sostenibilità ambientale si integrano con il concetto stesso di cura”.

A Ponticelli verrà dunque realizzato “Un grande polo tecnologico in cui all’assistenza si affianca la ricerca, con factory dedicate alla produzione di cellule, tessuti, farmaci personalizzati, protesi digitali e meccaniche realizzate in house. Un ospedale che competerà con le più grandi realtà ospedaliere pediatriche d’Europa che supera il concetto tradizionale di <ospedale>, portando l’assistenza a casa dei nostri pazienti puntando su telemedicina e su ospedale virtuale per una nuova visione della cura, dai primi giorni di vita alla fine dell’adolescenza”.

Vincenzo Magnetta (dirigente della Asl di Caserta) Ha illustrato il progetto del nuovo ospedale di Sessa Aurunca.Il presidio ospedaliero sarà particolarmente attento all’ambiente , con un armonico inserimento nel contesto paesaggistico. Potrà contare su 191 posti letto, si estenderà su un’area di 80.000,00 mq, di cui 32mila500 per la struttura ospedaliera e 30.000 mq di superficie a verde. Sono previsti 600 posti auto, di cui 9 elettrici e la domanda energetica sarà soddisfatta in larga parte da 1.440 pannelli fotovoltaici.

Giuseppe Russo (direttore generale della Asl Napoli 3 Sud) – Ha focalizzato la sua relazione su tre argomenti: il Nuovo ospedale unico della Penisola Sorrentina e della Costiera Amalfitana; l’ampliamento e l’adeguamento del presidio ospedaliero di Santa Maria della Pietà a Nola.
La realizzazione di nuove strutture ospedaliere sul territorio della ASL Napoli 3 Sud – ha ribadito Russo – è oramai divenuta una necessità improcrastinabile per garantire adeguati livelli di assistenza alla popolazione”.
Tuttavia la realizzazione di nuove strutture ospedaliere su un territorio molto peculiare, poiché fortemente urbanizzato e sottoposto a vincoli di varia natura (archeologico, paesaggistico, idrogeologico e così via) comporta “la necessità di definire – ha osservato il direttore generale della Asl Napoli 3 – una scala delle priorità delle esigenze e dei diritti da salvaguardare”.
I tempi di programmazione, progettazione ed esecuzione dei lavori, considerati i vincoli di varia natura in quel territorio, “evidenziano contrasti – ha fatto osservare Russo – con l’esigenza di fornire risposte in tempi utili ai fabbisogni di salute”.
Il risultato è che l’applicazione agli investimenti di edilizia sanitaria delle norme sui contratti pubblici e di approvazione dei progetti comporta rallentamenti nell’attuazione dei programmi che spesso rendono gli interventi “disallineati rispetto alle effettive esigenze sanitarie del momento ed ai costi programmati“.

Gennaro Sosto (direttore generale della Asl di Salerno) – Ha illustrato il progetto del nuovo ospedale di Battipaglia.
Il nuovo nosocomio, ha spiegato Sosto, “permetterà di erogare i ricoveri attuali e di gestire un incremento delle giornate di degenza e degli accessi al presidio“, il tutto nell’ottica dei seguenti fatti: aumento della domanda di ricovero, correlato all’invecchiamento del bacino di utenza dell’ospedale; aumento dell’offerta assistenziale del nosocomio; recupero di parte dei ricoveri cosiddetti “in mobilità passiva” (ricoveri afferenti principalmente all’area chirurgica).
Il nuovo ospedale è previsto su un’area di proprietà della Regione Campania. Il progetto prevede un investimento complessivo di circa 97 milioni di euro, finanziato attraverso fondi ex art. 20 L. n. 67/88 IV Fase.

Maurizio Landolfi (coordinatore della Commissione Impianti dell’Ordine degli ingegneri di Napoli) – Ha illustrato ai partecipanti tutti i settori in cui la moderna impiantistica viene coinvolta per assicurare l’efficienza delle strutture sanitarie e garantire il miglior livello di comfort e di dignità per i degenti, con attenzione anche ai bisogni dei familiari.

In ambito sanitario, ha ribadito Landolfi, “il comfort non è un lusso, ma rappresenta parte integrante della terapia“.
Adeguati livelli di comfort significano riduzione di stress e dolore e riduzione del disorientamento. Inoltre facilitano la guarigione
Impianti ben progettati, ha aggiunto Maurizio Landolfi, contribuiscono a umanizzare l’ambiente ospedaliero,, riducendo l’impatto traumatico sempre conseguenza dell’ospedalizzazione e promuovendo significativamente il benessere psico-fisico del paziente“.

Stefano Capolongo (direttore Dipartimento ABC del Politecnico di Milano) – Ha concluso gli interventi dei relatori, illustrando il progetto Next Generation Hospital, ossia un macro progetto con cui si vuole definire il modello di ospedale del futurotecnologico e resiliente al cambiamento e alle sfide demografiche che si delineano in prospettiva (prima fra tutte quella connessa all’invecchiamento della popolazione).

L’idea di Next Generation Hospital, ha sottolineato Capolongo, intende velocizzare “l’impiego di conoscenze già acquisite nel settore delle costruzioni ospedaliere, ma mai state attuate con la necessaria forza. L’ospedale del futuro accelera i processi in termini di istanze sociali, ambientali, epidemiologici e lo fa soprattutto da un punto di vista della digitalizzazione”.
Il suo requisito fondamentale è – anzi sarà – la sua capacità di adattamento nel tempo, specie in una fase storica di rapidissimi cambiamenti.

I SERVIZI TELEVISIVI SUL CONVEGNO
Al seminario organizzato dall’Ordine degli ingegneri di Napoli hanno dedicato servizi di informazione televisiva le seguenti testate giornalistiche:
TgrCampania

Agenzia SiComunicazione

Agenzia Videoinformazioni

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