PONTI E SICUREZZA: RIBADITA LA NECESSITA' DEL MONITORAGGIO AL CONVEGNO ORGANIZZATO IL 1° DICEMBRE AD ARKEDA

 

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Monitoraggio e manutenzione sono priorità per garantire la maggior sicurezza possibile dei ponti. Il concetto è stato ribadito al convegno “INGEGNERIA DEI PONTI: IERI, OGGI, DOMANI” , organizzato sabato 1° dicembre alla Mostra d’Oltremare nell’ambito della rassegna Arkeda dagli Ordini degli Ingegneri di Caserta, di Napoli e di Salerno. La manifestazione ha aperto un ciclo di eventi sul tema: “Ingegneria dei ponti”, che saranno sempre organizzati congiuntamente dagli Ordini di Napoli, Caserta e Salerno.
Al convegno, coordinato dall’ingegner Eduardo Pace, hanno partecipato i Presidenti dei tre Ordini promotori: Edoardo Cosenza, Massimo Vitelli, Michele Brigante.
Obiettivo – è stato ribadito – è conoscere il passato per comprendere il presente e progettare il futuro e anche fare luce sulla sicurezza dei ponti dopo il comprensibile allarme seguito al crollo di Genova. ingegneria-scienza-esatta-arkeda.jpg
Edoardo Cosenza, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli, ribadisce che non esistono strutture a rischio zero, anche se ha sottolineato l’importanza del controllo e della manutenzione. “L’unica conseguenza positiva di questa enorme tragedia – ha infatti affermato Cosenza in una breve intervista rilasciata prima del convegno – è proprio di aver posto con urgenza il problema di pianificare le verifiche sui ponti. Adesso le più significative strutture italiane sono rigorosamente sotto osservazione”.
Concetti, peraltro, sottolineati anche nel corso del convegno che si è svolto ad Arkeda nella prima giornata della manifestazione, venerdì 30 novembre, sul tema “INFORMAZIONE E OPERE PUBBLICHE: INDAGINE, COMUNICAZIONE, IMPATTO SULL’OPINIONE PUBBLICA – IL CROLLO DEL PONTE DI GENOVA”, organizzato dall’Ordine dei giornalisti nell’ambito degli eventi per la formazione continua destinati ai propri iscritti.
E proprio nell’ambito di questo primo incontro, il Presidente Cosenza ha mostrato una slide (vedere immagine) per ribadire che l’ingegneria è “quasi” una scienza esatta, ma con incertezze di modello, dei materiali, delle azioni e quindi deve riferirsi a modelli “probabilistici”.

Gian Michele Calvi, docente dell’Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia, ha svolto una relazione sul tema “C’era una volta il Ponte Morandi: dalla concezione al collasso”, ripercorrendo la storia del Ponte di Genova e del suo creatore, Riccardo Morandi, protagonista dell’evoluzione della tecnica e della progettazione ingegneristica, per far capire – con l’ausilio di sofisticate tecniche digitali – che cosa sia effettivamente  successo il 14 agosto 2018 a Genova. La videoregistrazione della relazione di Calvi è visionabile QUI
Nell’intervista rilasciata al termine del convegno, Calvi ha tracciato la road map che deve guidare i controlli sui ponti, per garantire prontamente eventuali interventi di manutenzione, con un’ottica simile a quella del triage adottato in ambito sanitario.
 

Il presidente dell’Ordine degli ingegneri di Salerno, Michele Brigante, ha sottolineato che la scelta di organizzare il trittico di convegni sull’Ingegneria dei ponti focalizzandolo sul passato, il presente e il futuro consentirà un’analisi a tutto campo delle questioni sul tappeto: dalle tecnologie costruttive (in costante evoluzione), alle metodiche di monitoraggio da attuare.

Il presidente dell’Ordine degli ingegneri di Caserta, Massimo Vitelli, evidenzia – nella breve intervista rilasciata prima del convegno – che l’intesa raggiunta dai tre Ordini promotori per organizzare il ciclo di convegni sull’Ingegneria dei ponti sarà operativa anche per altre iniziative condivise.

Ma che cosa ha portato al rovinoso crollo del ponte Morandi? Secondo gli esperti l’unica certezza è che all’origine del crollo del ponte di Genova ci sia stato il cedimento di uno strallo, ma che solo lunghe e minuziose perizie riusciranno a spiegare come e perché quel cedimento si sia verificato.
Quindi in questa fase solo tenere alta la guardia sul fronte del monitoraggio dei ponti può ridurre il rischio di nuovi crolli.