Il Mattino – Ecobonus al palo

Il Vice Presidente Raffaele De Rosa: “Siamo molto preoccupati”. A pagina 24 del Mattino di domenica 29 maggio 2022 (con richiamo in prima) ampio servizio sullo stallo degli interventi in corso per fruire dei bonus governativi, con dichiarazioni del Vice Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli, Raffaele De Rosa. Di seguito, un abstract testuale dal servizio, per leggere dati e dichiarazioni.

ECOBONUS, NIENTE FONDI
Gennaro Di Biase — Il rischio crack del bonus facciate mette in pericolo il restyling degli edifici napoletani. I ponteggi sono ovunque, in città, per le ristrutturazioni di palazzi monumentali e no. Ma il 70% dei lavori rischia di non essere completato, dopo le frodi arrivate nei mesi scorsi e la stretta, imposta per legge, alla cessione del credito sul bonus edilizio e agli sconti in fattura ricevuti dalle aziende dai committenti. Risultato: migliaia di imprese al collasso, aziende di ponteggi senza retribuzione, lavori improvvisamente stoppati, operai senza paga o licenziati. Il primo giugno da piazza Borsa partirà un corteo di protesta diretto in Prefettura: è una vera e propria tempesta quella che si sta abbattendo su migliaia di ditte e condomini napoletani che hanno sfruttato il bonus facciate. Da viale Gramsci al Vomero, da Chiaia alla provincia. Secondo le stime dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli, basato sul report Enea, sono 2800 i cantieri nell’area metropolitana partenopea che rischiano di non portare a termine le operazioni.
IL DOSSIER
I numeri delineano uno scenario decisamente critico. Secondo Enea (Agenzia nazionale per l’efficienza energetica), sono «27,5» i miliardi richiesti in Italia per i cantieri legati super bonus, ristrutturazioni e bonus facciate per i restyling, e con lavori eseguiti per «19 miliardi». Di questi, «2,1 miliardi» sono stati richiesti in Campania, dove i lavori sono stati già realizzati per «1,3 miliardi». In regione, secondo l’elenco di asseverazioni di tecnici, sono stati allestiti «9200 cantieri».
Passando al focus su Napoli, Raffaele De Rosa, vicepresidente dell’Ordine degli Ingegneri partenopeo, spiega: «La differenza stimata tra i lavori eseguiti e le somme richieste dalle imprese è di 798 milioni in Campania, e Napoli attira il 48,9% degli investimenti regionali, con 4mila imprese impegnate nei superbonus. Il 70% dei crediti di queste imprese ci risulta bloccato. Si tratta insomma di soldi che le ditte non riescono più a trasformare in liquidità, visto il blocco nella cessione e acquisizione del credito da parte delle banche, e che rischiano di non finire i lavori. In città stimiamo circa 500 milioni di euro di crediti avanzati dalle aziende». Mezzo miliardo di soldi anticipati, insomma, che si traducono in cantieri svuotati e restyling in bilico. «A questo scenario – prosegue De Rosa – vanno aggiunti il cambio di regole in corsa da parte del governo per la lotta alle frodi e il caro materiali dovuto al mercato incerto. Siamo molto preoccupati. Anche i tecnici dei cantieri sono in sofferenza: ingegneri, architetti, geometri e geologi, professionisti essenziali alle imprese, che incidono per il 15% sui lavori e che non riscuotono le parcelle da mesi»