Il Presidente Edoardo Cosenza scrive agli iscritti

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Il Presidente dell’Ordine, Edoardo Cosenza, ha indirizzato oggi, 28 marzo 2020, una lettera agli iscritti, il cui testo riportiamo di seguito.
La lettera è anche scaricabile in formato Pdf, cliccando sul pulsante ROSSO “Allegato”, visibile in calce a questa nota.

Prot.n.3172

Napoli, 28 marzo 2020

Agli Iscritti all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli

Cari Colleghi,

innanzitutto il mio sentito augurio di passare questo tremendo periodo in piena salute e in serenità con i vostri familiari.

L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli, nel pieno rispetto delle Ordinanze e dei provvedimenti istituzionali, mantiene la sua piena funzionalità; come sapete dalle nostre News, operiamo in gran parte mediante Smart Working, ma anche, su appuntamento tramite richiesta via email, per consegnare/ricevere documentazioni (anche per iscrizioni, certificati, pareri, etc), kit di firma elettronica ed altro che necessariamente necessita di presenza diretta.
In sintesi salvaguardiamo la salute dei dipendenti ma anche doverosamente garantiamo i servizi.

Per quanto concerne l’attività formativa, al momento ovviamente è sospesa e certamente non vi è esigenza di raccogliere CFP. In ogni caso sono auspicabili provvedimenti nazionali in merito, considerando le attuali difficoltà di svolgere tale attività.

Stiamo comunque studiando adeguate modalità per Convegni/Corsi telematici che potranno riguardare tematiche importantissime per il post emergenza (quali ad esempio rischio biologico in cantieri e luoghi di lavoro, adempimenti per gare, procedure per sostegno finanziario alla professione, temi previdenziali).

Vi terremo informati con i soliti canali dell’Ordine.

La materia più importante è evidentemente l’inserimento di provvedimenti legislativi a favore della nostra Categoria nell’ambito del nuovo quadro di Decreti Ministeriali con relativa conversione in Legge che si sta profilando.

Certamente non sfugge a tutti noi che la crisi è globale; così come che nell’ambito dei nostri iscritti alcuni comparti, come quello dei pubblici dipendenti, sono maggiormente tutelati. Nonostante ciò è evidente la crisi, a volte drammatica, di molte nostre attività. Peraltro in comparti che poi saranno decisivi per il futuro rilancio nazionale che dopo la profonda crisi arriverà.

Dunque è necessario far sentire alta la nostra voce, per tutelare la nostra categoria ma anche per il bene del Paese.

Certamente non ci sfugge neanche che la voce di circa 13.000 iscritti nel nostro Ordine sono poca cosa; ed anche la voce nazionale del CNI con circa 230.000 iscritti è più forte ma non decisiva. Ben altra cosa è l’insieme delle professioni, che supera i 2 milioni di iscritti. Ed è questa la strada, certamente giusta che stiamo seguendo: andare sempre in coerenza con la Rete delle Professioni Tecniche e con il Comitato Unitario Professioni. RTP e CUP stanno preparando documenti unitari – e non una miriade di documenti locali e di singole professioni – che anche noi seguiamo e che si traducono all’attualità nella richiesta di modifiche del Decreto Legge cosiddetto “Cura Italia” nella fase di conversione in Legge che sta avvenendo in questi giorni.

Devo aggiungere che il contingentamento del numero di emendamenti da presentare dai singoli gruppi parlamentari limita fortemente l’azione del nostro sistema delle professioni ed implica una realistica selezione di argomenti; in altri termini è inutile se non dannoso aprire troppi libri dei sogni, mentre è decisivo andare verso un numero limitato di richieste unitarie, anche forti, ma realistiche.

Inoltre si tenga presente che il Decreto Legge è legato strettamente all’emergenza, con provvedimenti che riguardano soprattutto ad aspetti fiscali, e quindi molti suggerimenti verrebbero stralciati senza neanche esaminarli.

In particolare, senza entrare nei dettagli tecnici delle richieste fatte al Governo, l’intero sistema delle professioni sta sottolineando l’importanza alla politica nazionale dei seguenti argomenti:

    •    il rinvio di scadenze di pagamento e all’eliminazione provvisoria o meglio definitiva della ritenuta d’acconto;
    •    l’estensione  di  provvedimenti  di  erogazione  di  contributi  ed  indennità  anche  ai professionisti ordinistici, attualmente esclusi dal Decreto Legge;
    •    la semplificazione e ampliamento della cassa integrazione in deroga;
    •    l’ampliamento  delle  forme  di  assistenza  e  tutela  degli  iscritti  da  parte  delle  Casse previdenziali, che spesso come nel nostro caso sono “ricche”, anche con forti investimenti finanziari;
    •    la  definizione  di  un  termine  perentorio  per  il  pagamento  da  parte  delle  Pubbliche Amministrazioni ai professionisti, non superiore a 60 giorni, sia per i lavori completati e Consegnati sia per gli acconti stabiliti nei contratti.

L’opera di convincimento della importanza dei provvedimenti avviene in modo capillare sui parlamentari e sui ministeri; purtroppo la limitatezza finanziaria dell’attuale manovra che, seppur corposa (si parla di 25 miliardi di euro) riguarda un’intera nazione in crisi, rende improbabile l’accoglimento di tutte le nostre richieste.

Le nostre personali informazioni dicono che seguirà comunque un ulteriore provvedimento governativo più finalizzato al rilancio, che potrebbe avere una entità finanziaria anche doppia, ma tutto dipende dalle trattative governative con l’Europa.

Ovviamente l’intero sistema delle professioni farà sentire la sua determinata voce, tanto per quanto non verrà accettato nella Conversione in Legge del Cura Italia, quanto nella seconda manovra di rilancio del paese: non credo che possano esserci dubbi che il sistema delle professioni in generale e gli Ingegneri in particolare, possano e debbano avere un ruolo fondamentale nella ricostruzione dell’Italia dopo questa tragedia che si prolunga nel tempo.

Vi terrò aggiornati sugli sviluppi, e Vi invio i miei più cordiali saluti.

Edoardo Cosenza
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