Superbonus e stop alla cessione dei crediti, l’allarme del Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli: Strumento da riformare, ma non da abolire, con un’attenta valutazione costi/benefici

Il Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli – presieduto da Gennaro Annunziata – esprime serie preoccupazioni sulla recentissima decisione del Governo di bloccare il meccanismo della cessione del credito e del cosiddetto “sconto in fattura” per i bonus fiscali, a cominciare dal Superbonus per il settore edilizio.

CIFRE E FATTI
Da fonte ANCE risulta che alla fine del 2022 a livello nazionale il Superbonus ha interessato circa 360.000 edifici (su 12 milioni di edifici residenziali esistenti) per un importo di circa 62,5 miliardi di euro.
A livello regionale, in Campania si evidenziano oltre 20.700 interventi per 4,6 miliardi di euro di importo.
Questi sono i valori diretti, senza la valutazione delle ricadute sull’indotto e senza considerare l’importante impatto occupazionale: studi autorevoli di settore determinano che 1 miliardo di investimenti nel settore delle costruzioni genera 17.000 posti di lavoro.
Il conto è presto fatto: in Italia con i 62,5 miliardi di interventi si sono generati circa 1,1 milioni di posti di lavoro. In Campania con i 4,6 miliardi di interventi sono stati generati circa 78.200 posti di lavoro. E il tutto nel giro di pochi mesi.
I numeri danno forza e credibilità ad un processo di crescita di un comparto – quello dell’edilizia – che aveva vissuto anni di profonda crisi ma che da sempre è stato motore dell’economia italiana, in particolar modo nel Mezzogiorno.

IMPATTO DEVASTANTE
La scelta del governo potrà avere un impatto devastante, anche considerato il numero di cantieri aperti e l’entità dei crediti pregressi incagliati. Insomma, norme e controlli possono essere oggetto di revisione, ma non si può cancellare di colpo questo strumento.
Non ignoriamo l’esistenza di alcune distorsioni e di abusi nell’accesso ai bonus, ma nemmeno bisogna dimenticare quanto i bonus stessi hanno contributo al rilancio dell’economia nella fase post Covid.
Ancor più drammatico sarà l’impatto di questa scelta del Governo sull’economia del Mezzogiorno, in cui, va ulteriormente ribadito, l’edilizia ha sempre rappresentato un settore trainante.
Vanno altresì rimarcati gli effetti positivi che i bonus hanno sulla sicurezza sismica degli edifici e sulla loro efficienza energetica: due aspetti fondamentali per la collettività. Non dimentichiamo che il nostro patrimonio edilizio è quasi tutto vetusto ed energivoro.

L’EUROPA IMPONE EFFICIENZA ENERGETICA
Lo stop del governo, poi, giunge proprio mentre l’Europa approva la direttiva detta “Case Green”, che comporterà una soglia minima di efficienza energetica obbligatoria per i fabbricati, e mentre prende corpo la politica di affrancamento dalle fonti fossili e di transizione energetica, con investimenti nel settore delle fonti rinnovabili. Queste sono scelte connesse a interventi che il Superbonus agevola, peraltro già messi in atto nei numerosi interventi attuati.
Le ragioni e le preoccupazioni del Governo vanno certamente considerate, ma andrebbero meglio vagliate considerando dati più analitici, così da trovare una ragionevole soluzione al problema.

BENEFICI SUL GETTITO FISCALE
Ieri è stato ribadito che i bonus hanno generato una giacenza di crediti fiscali di 110 miliardi di euro legati ad attività edili, una cifra rilevante in termini di disavanzo. Ma non viene considerato il rilevante il gettito fiscale generato dall’apertura dei cantieri legati ai bonus, un dato che – se esplicitato – dovrebbe far riflettere sull’opportunità di un colpo di spugna definitivo.
Infine bisogna anche tenere in considerazione il grave problema che viene a crearsi in termini di certezza del diritto e delle norme. Basti pensare alle aspettative tra chi può ancora usufruire della cessione del credito e dello sconto in fattura e chi non lo potrà fare.

INVESTIMENTI CHE RISCHIANO DI ANDARE IN FUMO
Ultimo, non certo per importanza, il problema degli enormi investimenti lavorativi fatti in questi 30 mesi da tutta la filiera delle costruzioni e, soprattutto, dai Professionisti che sono sempre stati i primi attori del processo in quanto è di loro competenza la verifica di fattibilità degli interventi e la successiva progettazione.
Bloccare tutto di colpo – e non consentire la monetizzazione dei crediti già acquisiti – equivale alla condanna a morte di un intero sistema che è fatto innanzitutto di persone e di famiglie.